A love story: Iya and the ball

Iya Traorè ( www.iya.fr ). Football freestyler.
Montmartre, Paris.

Fotografie di Edoardo Navone

















L'estasi della GoPro

Un uomo scivola lungo il trampolino Olimpico di Oslo, spicca il volo, attraversa uno sfondo di alberi e neve e s’innalza in sospensione estatica contro il cielo. Con una dissolvenza l’azzurro che lo avvolge diventa il blu della stratosfera e l’inquadratura una soggettiva. Lo sguardo, quindi, comincia a precipitare nel vuoto, verso il globo terrestre.
Questa sequenza immaginaria è composta da due spezzoni tratti dal film di Werner Herzog, “La grande estasi dell’intagliatore Steiner”, documentario sulle imprese del campione mondiale svizzero di salto con gli sci, e dal video della supersonica caduta libera effettuata da Felix Baumgartner dall’altezza di trentanovemila metri.Salto e caduta insieme costituiscono un’ellissi temporale, che va dal 1974 al 2012, quarant'anni in cui il mondo si è evoluto e in cui le tecnologie sono progredite al punto da rendere l’uomo capace di grandi imprese e anche di impensabili video-riprese.

documentario di Werner Herzog
L'estasi dell'Intagliatore Steiner
Felix Baumgartner
Red Bull Stratos

Quando il regista Werner Herzog ha girato il suo film, si è servito di speciali e ingombranti macchine da presa in grado di girare a quattrocento o cinquecento fotogrammi al secondo, così voraci da consumare pellicole intere in pochissimo tempo. Fatica e costi venivano affrontati per realizzare rallenty così precisi da superare la freddezza della perfezione tecnica e rappresentare livelli profondi di verità e coscienza. In questo modo il regista ha strappato il corpo dell’atleta alla pesantezza della gravità, per liberarlo e farlo librare fino a raggiungere una dimensione più spirituale: “I saltatori sognano di poter volare e vogliono entrare in quest’estatica lotta contro le leggi della natura” (W. Herzog).
Felix Baumgartner è uno di quelli che invece preferisce assecondare la natura: attratto dalla forza di gravità ha spinto se stesso a velocità impensabili. Per documentare questa impresa ha utilizzato la GoPro, una minuscola Action Cam, super compatta e economicissima.
Senza volerlo, ha ottenuto un risultato simile a quello di Herzog: la folle caduta, durata ben quattro minuti, ha toccato i milleduecento chilometri orari, eppure le immagini ci mostrano una terra sferica che non si avvicina mai, lasciandoci in uno stato di sospensione morbida e di pace.
Lo spettatore segue ogni secondo senza prendere respiro, proiettato dentro l’azione, pervaso da un senso di straniamento e di estasi.

regista documentari
Werner Herzog

Red Bull Stratos
Felix Baumgartner

Innegabili sono i punti di forza di questo piccolo gioiello tecnologico; la duttilità di impiego, la perfetta adattabilità a tutte le situazioni di ripresa sportiva, l’alta qualità delle immagini, un plus che la rende adatta agli scopi professionali, e un prezzo alla portata di tutti.
Inoltre, asseconda a pieno la tendenza esibizionistica di una generazione sempre più addicted alle vetrine dei social network, ma allo stesso tempo possiede una potenza narrativa che nessun altro sistema incorpora, segno che la grande rivoluzione è in atto.
Oggi la tecnologia ha reso possibile a chiunque effettuare autonomamente filmati. Con gli Smart phone e i Tablet si ci si rende partecipi dell’era della democrazia digitale: tutti possono creare contenuti e metterli a disposizione della Rete.
Informazione e cultura diventano quindi accessibili, ma possedere gli strumenti non significa conoscere le regole del racconto, senza le quali si rischia la “perdita di senso”. In quanto oggetto a portata di mano, il videofonino permette l’esistenza di film altrimenti irrealizzabili, come le riprese effettuate in clandestinità o gli eventi inattesi, ma anche tanta filmografia di compleanni, bambini che sputano la pappa e amici che fanno scherzi. Tutta cose che si perdono nella galassia tritatutto di internet.

action cam
GoPro

La GoPro, invece, montata sulla punta della tavola da surf, ci butta nel tubo dell’onda, in un luogo poco abituale alle persone comuni, che spesso sognano di compiere gesta sportive in luoghi decisamente più avventurosi del proprio ufficio.
Arrampicare pareti rocciose, affrontare discese verticali di neve con la tavola da snowboard, volare con una tuta alare giù da una montagna, sono imprese che fondono l’uomo con la natura e che servono a vincere la paura per superare i propri limiti. Per farlo servono mezzi, coraggio e una buona dose di incoscienza. Chi non possiede questi requisiti può curiosare tra i video di youtube, stando al riparo dal gelo dei passi di montagna o dal vento che penetra nella giacca da sci, senza dover affrontare la vertigine del vuoto o la potenza dell'onda.
La grande innovazione cambia la percezione che abbiamo di noi stessi. Grazie alla GoPro sperimentiamo uno stato psichico di sospensione e di straniamento dal nostro corpo che è appunto estasi, la stessa estasi che si prova guardando il salto del grande campione Steiner.


Kelly Slater